domenica 11 novembre 2007

Come eravamo

Capita, facendo parte di una serie di mailing list lavorative, di ricevere e-mail con presentazioni, foto e storielle curiose. Le mandano i colleghi che stanno tutto il giorno di fronte al pc, hanno un "front desk partner" che parla poco e hanno sempre voglia di fuggire in qualche sperduto paese tropicale o, in alternativa, ti invitano ogni sera a fare aperitivi improbabili in posti frequentati da gente improbabile e in orari altrettanto improbabili (soprattutto per chi va tutti i giorni in palestra). Di solito non apro nemmeno questo tipo di mail: leggo l'oggetto, verifico che l'anteprima non contenga qualche subliminale messaggio lavorativo, e cancello immediatamente. Giovedì scorso ho ricevuto un' e-mail di questo tipo, nell'oggetto c'era scritto "come eravamo". Il riferimento al passato ha stuzzicato un pò la curiosità e, siccome non conteneva il solito fastidioso allegato, l'ho aperta e l'ho letta. Un autentico reperto di archeologia adolescenziale: meravigliosa! E allora, sarà che tra un pò sarò costretto a dire "sono del 79 - si- ho 28 anni", sarà che è arrivato l'inverno, sarà che è domenica e che piove, ma oggi m'è ritornata in mente e ho pensato di riportarla qui, per evitare che venga inesorabilmente sotterrata dalle altre mail.

Come eravamo:
Noi che giocavamo a Forza 4.
Noi che giocavamo a nomi, cose, animali, città.. (e la città con la D Era sempre Domodossola).
Noi che ci mancavano sempre quattro figurine per finire l'album Panini.
Noi che avevamo il 'nascondiglio segreto' con il 'passaggio segreto'.
Noi che ci divertivamo anche facendo "Strega comanda color".
Noi che giocavamo a 'Merda' con le carte.
Noi che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la bic.
Noi che avevamo i cartoni animati belli!!!
Noi che litigavamo su chi fosse più forte tra Goldrake, Mazinga, Daitan3, Gundam, Astro-Robot e Daltanious.
Noi che "Si ma Julian Ross se solo non fosse malato di cuore sarebbe piu forte di Holly e Mark Lenders..."
Noi che guardavamo "La Casa Nella Prateria" anche se metteva tristezza.
Noi che le barzellette erano Pierino, il fantasma formaggino o un francese, un tedesco e un italiano.
Noi che ci emozionavamo per un bacio su una guancia.
Noi che si andava in cabina a telefonare.
Noi che c'era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto.
Noi che non era Natale se alla tv non vedevamo la pubblicità della Coca Cola con l'albero.
Noi che se guardavamo tutto il film delle 20:30 eravamo andati a dormire tardissimo.
Noi che suonavamo ai campanelli e poi scappavamo.
Noi che ci sbucciavamo il ginocchio, ci mettevamo il mercuro cromo, e Più era rosso più eri figo.
Noi che nelle foto delle gite facevamo le corna e eravamo sempre sorridenti.
Noi che quando a scuola c'era l'ora di ginnastica partivamo da casa in tuta.
Noi che a scuola ci andavamo da soli, e tornavamo da soli.
Noi che se a scuola la maestra ti dava un ceffone, la mamma te ne dava 2.
Noi che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il terrore.
Noi che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su Google.
Noi che il "Disastro di Cernobyl" vuol dire che non potevamo bere il latte alla mattina.
Noi che si poteva star fuori in bici il pomeriggio.
Noi che se andavi in strada non era così pericoloso.
Noi che però sapevamo che erano le 4 perché stava per iniziare BIM BUM BAM.
Noi che sapevamo che ormai era pronta la cena perché c'era Happy Days.
Noi che il primo novembre era 'Tutti i santi', mica Halloween.
Noi che a scuola con lo zaino Invicta e la Smemoranda.
Noi che se la notte ti svegliavi e accendevi la tv vedevi il segnale di interruzione delle trasmissioni con quel rumore fastidioso.
Noi che abbiamo avuto le tute lucide che facevano troppo figo.
Noi che all'oratorio le caramelle costavano 50 lire.
Noi che si suonava la pianola Bontempi.
Noi che la Ferrari era Alboreto, la Mc Laren Prost, la Williams Mansell, la Lotus Senna e Piquet e la Benetton Nannini e la Tyrrel a 6 ruote!!!
Noi che la merenda era la girella e il Billy all'arancia.
Noi che le macchine avevano la targa nera..i numeri bianchi..e la sigla della provincia in arancione.
Noi che guardavamo allucinati il futuro nel Drive In con i paninari.
Noi che il Twix si chiamava Raider e faceva competizione al Mars.
Noi che abbiamo passato belle serate in bagno dopo Colpo Grosso (per gli ometti!!!).
Noi che giocavamo col Super Tele.
Noi che il tango costava ancora 5 mila lire e..."stai sicuro che questo non vola...".
Noi che le All Star le compravi al mercato a 10.000 lire e c'erano le Nike Legend e le Clarck azzurre.
Noi che tiravamo le manine appiccicose delle patatine sui capelli delle femmine.
Noi che abbiamo avuto tutti il bomber blu/verde con l'interno arancione e i miniciccioli nel taschino.
Noi che se eri bocciato in 3° media potevi arrivare con il Fifty o il Cobra truccato ed eri un figo della Madonna!!!

NOI CHE SIAMO ANCORA QUI E CERTE COSE LE ABBIAMO DIMENTICATE E SORRIDIAMO QUANDO CE LE RICORDIAMO
NOI CHE SIAMO STATI QUESTE COSE E GLI ALTRI NON SANNO COSA SI SONO PERSI!!!

Il finale, tutto maiuscolo, è veramente patetico, ma tutto il resto rende l'idea della rivoluzione del cambiamento generazionale che quelli della mia età stanno vivendo o hanno vissuto. E calcolando che ho sorriso al 95% dei "ricordi" posso tranquillamente affermare che sto invecchiando.

La notte mi addormento con il sorriso stampato sul viso: sogno processi di koalizzazione che national geographic manco si immagina.

"Tu sai come farmi uscire da me,
dalla gabbia dorata della mia lucidità;
e non voglio sapere quando, come e perchè questa meraviglia alla sua fine arriverà.
e sai come prenderti il bello di me
mettendo a riposo la mia irritabilità;
e non voglio sapere come riesci e perchè: è una meraviglia, e finchè dura ne godremo insieme."

Musa, Marlene Kuntz

3 commenti:

Anonimo ha detto...

giuro che da ora in poi mi limiterò al solito messaggino per dirti la mia sul diario (come d'altronde mi è stato simpaticamente richiesto!:),ma stavolta diventava un po'troppo dispendioso...ho provato la stessa tenera nostalgia leggendo questa...un bacino, antonella

"Lo scopo di questa missiva é quello di rendere giustizia a una generazione,
quella di noi nati tra gli anni '78-'82 (anno più,anno meno), quelli
che vedono la casa acquistata allora dai nostri genitori valere oggi 20 o
30 volte tanto, e che pagheranno la propria fino ai 50 anni.
Noi non abbiamo fatto la Guerra, né abbiamo visto lo sbarco sulla luna, non
abbiamo vissuto gli anni di piombo, né abbiamo votato il referendum per
l'aborto e la nostra memoria storica comincia coi Mondiali di Italia '90.
Per non aver vissuto direttamente il '68 ci dicono che non abbiamo ideali,
mentre ne sappiamo di politica più di quanto credono e più di quanto
sapranno mai i nostri fratelli minori e discendenti.
Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo, però ci sentivamo
dire, e lo sentiamo ancora, che abbiamo avuto tutto, nonostante quelli che
sono venuti dopo di noi sì che hanno avuto tutto, e nessuno glielo dice.
Siamo l'ultima generazione che ha imparato a giocare con le biglie, a
saltare la corda, a giocare a lupo, a un-due-tre-stella, e allo stesso
tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi, ad essere andati ai parchi di
divertimento o aver visto i cartoni animati a colori.
Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di elefante e
con la cucitura storta; la nostra prima tuta è stata blu con bande bianche
sulle maniche e le nostre prime scarpe da ginnastica di marca le abbiamo
avute dopo i 10 anni.
Andavamo a scuola quando il 1 novembre era il giorno dei Santi e non
Halloween, quando ancora si veniva bocciati, siamo stai gli ultimi a fare
La Maturità e i pionieri del 3+2...
Siamo stati etichettati come Generazione X e abbiamo dovuto sorbirci
Sentieri e i Visitors, Twin Peaks e Beverly Hills (ti piacquero allora, vai
a rivederli adesso, vedrai che delusione).
Abbiamo pianto per Candy-Candy, ci siamo innamorate dei fratelli di
Georgie, abbiamo riso con Spank, ballato con Heather Parisi, cantato con Cristina
D'Avena e imparato la mitologia greca con Pollon.
Siamo una generazione che ha visto Maradona fare campagne contro la droga.
Siamo i primi ad essere entrati nel mondo del lavoro come Co.Co.Co. e
Quelli per cui non gli costa niente licenziarci.
Ci ricordano sempre fatti accaduti prima che nascessimo, come se non
avessimo vissuto nessun avvenimento storico. Abbiamo imparato che cos'è il
terrorismo, abbiamo visto cadere il muro di Berlino, e Clinton avere
relazioni improprie con la segretaria nella Stanza Ovale; siamo state le
più giovani vittime di Cernobyl; quelli della nostra generazione l'hanno fatta
la guerra (Kosovo, Afghanistan, Iraq, ecc.);
Abbiamo gridato NO NATO, fuori le basi dall'Italia, senza sapere molto bene
cosa significasse, per poi capirlo di colpo un 11 di settembre.
Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore prima di chiunque
altro, abbiamo giocato a Pac-Man, odiamo Bill Gates e credevamo che internet
sarebbe stato un mondo libero.
Siamo la generazione di Bim Bum Bam, della Posta di Sonia, di
Clementina-e-il-Piccolo-Mugnaio-Bianco e del Drive-in.
Siamo la generazione che andò al cinema a vedere i GhostBusters
Quelli cresciuti ascoltando rock, pop e disco 80-90 e gli ultimi a usare dei
gettoni del telefono.
Ci siamo emozionati con Superman, ET o Alla Ricerca dell'Arca Perduta.
Bevevamo il Billy e mangiavamo le Big Bubble, ma neanche le Hubba Bubba
erano male; al supermercato le cassiere ci davano le caramelline di
zucchero come resto.
Siamo la generazione di Crystal Ball ("con Crystal Ball ci puoi
giocare..."), delle sorprese del Mulino Bianco, dei mattoncini Lego a forma
di mattoncino, dei Puffi, Magnum P.I., Holly e Benji, Mimì
Ayuara, l'Incredibile Hulk, Poochie, Iridella, He-Man, Creamy, Kiss Me Licia, i Mini-Pony, le Micro-Machine, Big Jim
E la casa di Barbie di cartone ma con l'ascensore.
La generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro alla fine vanno
insieme. La generazione che non ricorda l'Italia Mondiale '82,
L'ultima generazione degli spinelli...
Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi: viaggiavamo
in macchina senza cinture, senza seggiolini speciali e senza air-bag;
facevamo viaggi di 10-12 ore e non soffrivamo di sindrome da classe
turista. Non avevamo porte con protezioni, armadi o flaconi di medicinali con
chiusure a prova di bambino.
Andavamo in bicicletta senza casco né protezioni per le ginocchia o i
gomiti. Le altalene erano di ferro con gli spigoli vivi e il gioco delle penitenze
era bestiale. Non c'erano i cellulari.
Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni, tutti infilati in una
cartella che raramente aveva gli spallacci imbottiti, e tanto meno le
rotelle!!
Magiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo obesi. Al limite uno era
grasso e fine.
Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere e nessuno si è mai infettato.
Non avevamo Playstation, Nintendo 64, videogiochi, 99 canali televisivi,
dolby-surround, cellulari, computer e Internet, però ce la spassavamo
tirandoci gavettoni e rotolandoci per terra tirando su di tutto; bevevamo
l'acqua direttamente dalle fontane dei parchi, acqua non imbottigliata, che
bevono anche i cani!
E le ragazze si intortavano inseguendole per toccar loro il sedere e
giocando al gioco della bottiglia o a quello della verità, non in una chat
dicendo :) :D :P
Abbiamo avuto libertà, fallimenti, successi e responsabilità e abbiamo
imparato a crescere con tutto ciò.
Tu sei uno dei nostri? Congratulazioni!
Invia questo a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di crescere come
bambini"

Anonimo ha detto...

come sono arrivata a questa pagina non lo so neanche io...destino (mhà),il caso o semplicemente google seppur cercando tutt'altro...fatto sta che ne faccio parte anche io: 1980!!!
anche se la targa nera e la provincia arancione proprio non me la ricordo! :)

Anonimo ha detto...

People should read this.